mercoledì 17 luglio 2024

Pedalando verso Recoaro Terme: Un'Avventura Primaverile su Due Ruote

Pedalando verso Recoaro Terme: Un'Avventura Primaverile su Due Ruote

sfondo

Cari amanti del cicloturismo, benvenuti al racconto della nostra avventura su due ruote! Siamo Marina ed Ermes, e oggi vi porteremo con noi in un viaggio indimenticabile verso Recoaro Terme, un'esperienza che ha messo alla prova le nostre gambe ma ha riempito i nostri cuori di gioia e meraviglia.

Il Richiamo della Primavera

Il nostro viaggio ha avuto inizio il 13 aprile 2024, una giornata calda che prometteva un weekend di sole splendente. Armati di tenda, sacchi a pelo e barrette energetiche, eravamo pronti a sfidare le salite che ci attendevano, fiduciosi della nostra preparazione e nell'assistenza delle nostre fedeli biciclette elettriche.

L'Inizio del Viaggio: Da Monticello di Fara a Recoaro

Partiti da Monticello di Fara, abbiamo puntato verso Montebello Vicentino. La scelta di seguire l'argine di Montebello Vicentino ci ha regalato un percorso panoramico fino ad Arzignano, immergendoci fin da subito nella bellezza del paesaggio veneto.

Paesaggio lungo l'argine verso Arzignano

Il nostro itinerario ci ha poi portato attraverso Tezze e Trissino, dove abbiamo imboccato una ciclabile che ci ha condotto direttamente a Recoaro, passando per Brogliano, Cornedo Vicentino e Valdagno.

Ciclabile verso Recoaro La salita verso Recoaro Terme

La Magia dell'Acqua: Il Fiume Agno

Ciò che più ci ha colpito durante il nostro viaggio è stata l'abbondanza d'acqua che abbiamo incontrato lungo il percorso. Il fiume Agno, in particolare, ci ha regalato scorci mozzafiato, con le sue piccole rapide e il suo corso sinuoso immerso nel verde.

Curiosità: Il fiume Agno nasce alle pendici del Monte Faedo e scorre per 17 km prima di diventare il fiume Guà a Trissino. È rinomato per la qualità delle sue acque e la presenza di trote nel tratto superiore.

Il fiume Agno ciclabile fiume Agno

La Sfida Finale: L'Ascesa a Recoaro Terme

Gli ultimi 4 km del nostro percorso, da Recoaro al campeggio Malga Lora, si sono rivelati una vera e propria sfida. La salita, che fino a quel momento era stata graduale, è diventata improvvisamente ripida, mettendo alla prova le nostre gambe e la nostra determinazione.

, si sono rivelati una vera e propria sfida. La salita, che fino a quel momento era stata graduale, è diventata improvvisamente ripida, mettendo alla prova le nostre gambe e la nostra determinazione.

Nonostante la fatica e il sole cocente, il paesaggio mozzafiato e la promessa del traguardo ci hanno dato la forza di continuare. Dopo un'ora di dura salita, finalmente abbiamo raggiunto la nostra meta.

Il Meritato Riposo: Campeggio e Relax

Arrivati al campeggio, ci siamo dedicati al montaggio della tenda, non senza qualche battaglia con le zanzare locali. Fortunatamente, il nostro repellente si è rivelato un alleato prezioso!

La nostra tenda al campeggio paesaggio bicicletta Marina

Dopo una doccia rigenerante, abbiamo goduto di un meritato aperitivo alla malga, ammirando il tramonto che tingeva di colori freddi le montagne circostanti.

Tramonto dal campeggio

La serata si è conclusa con una cena deliziosa alla Locanda Obante, il perfetto coronamento di una giornata ricca di emozioni e fatica.

, il perfetto coronamento di una giornata ricca di emozioni e fatica.

Il Ritorno: Una Discesa Trionfale

Il mattino seguente, dopo una notte di riposo, ci siamo svegliati carichi per il viaggio di ritorno. La discesa si è rivelata una vera e propria passeggiata, permettendoci di goderci ancora una volta i paesaggi che ci avevano conquistato il giorno prima, questa volta con molta meno fatica!

Riflessione del cicloturista: Il cicloturismo non è solo un modo di viaggiare, è un'esperienza che coinvolge tutti i sensi. La fatica della salita viene sempre ricompensata dalla bellezza dei paesaggi e dalla soddisfazione di aver superato i propri limiti.

Tornati a casa, ci siamo accorti di aver guadagnato non solo ricordi indimenticabili, ma anche una bella abbronzatura, segno tangibile della nostra avventura all'aria aperta.

Conclusioni: Un Viaggio da Ricordare

Questa escursione a Recoaro Terme ci ha regalato momenti indimenticabili, paesaggi mozzafiato e la soddisfazione di aver superato una sfida impegnativa. Ci ha ricordato perché amiamo tanto il cicloturismo: la libertà di esplorare, il contatto diretto con la natura e la gioia di scoprire angoli nascosti del nostro bellissimo territorio.

E voi, siete pronti per la vostra prossima avventura su due ruote?

domenica 7 luglio 2024

Pedalando verso l'Altopiano: Un'Avventura Cicloturistica ad Asiago

Pedalando verso l'Altopiano: Un'Avventura Cicloturistica ad Asiago

Cari appassionati di cicloturismo e amanti dell'avventura, benvenuti al racconto della nostra ultima epopea su due ruote! Questo fine settimana ci ha regalato un'esperienza straordinaria, ricca di emozioni, paesaggi mozzafiato e quell'imprevedibilità che solo il cicloturismo sa offrire. Preparatevi a pedalare con noi attraverso le strade sinuose che conducono all'incantevole Altopiano di Asiago!

Il Richiamo dell'Altopiano

Il nostro viaggio ha avuto inizio il 6 luglio 2024, una data che resterà impressa nei nostri cuori come l'inizio di un'avventura indimenticabile. Consapevoli della sfida che ci attendeva, abbiamo caricato le nostre fedeli compagne a due ruote sull'auto, insieme a tutto l'equipaggiamento necessario, pronti a conquistare le alture vicentine.

La nostra meta? L'affascinante Asiago, perla dell'omonimo altopiano. Ma il vero tesoro, come sempre, si sarebbe rivelato essere il viaggio stesso.

Da Thiene a Fara Vicentino: Il Preludio Montano

Abbiamo scelto Thiene come punto di partenza, una decisione strategica per chi vuole assaporare gradualmente il passaggio dalla pianura alla montagna. Mentre ci dirigevamo verso Fara Vicentino, il paesaggio ha iniziato a mutare sotto i nostri occhi, come un pittore che con pennellate sapienti trasforma la sua tela.

Paesaggio montano verso Asiago

Le dolci colline hanno cominciato a erigersi intorno a noi, preannunciando l'abbraccio delle montagne che ci attendeva. E poi, come un gioiello incastonato nel verde, è apparso il fiume Astico. In questo periodo dell'anno, libero dalla morsa della siccità, si mostrava in tutta la sua suggestiva bellezza, un nastro d'argento che serpeggiava tra le rocce.

Consiglio del cicloturista: Quando incontrate paesaggi così suggestivi, concedetevi una pausa. La fretta è nemica della bellezza. Noi, presi dall'entusiasmo, abbiamo proseguito, ma quei scorci meritavano decisamente qualche scatto in più!

L'Ascesa: Quando la Fatica Diventa Poesia

Lasciandoci alle spalle Fara, abbiamo incontrato la nostra "amica" salita. Oh, cara e temuta salita! Faticosa, certo, ma oh, quanto generosa nel ricompensarci! Ad ogni curva, ad ogni tornante, il paesaggio si trasformava, regalandoci panorami sempre più spettacolari.

Salita verso Asiago

Le strade si sono fatte più strette, più intime. Avevamo scelto deliberatamente un percorso meno battuto per l'andata, alla ricerca di quelle vedute che solo i sentieri meno noti sanno regalare. E la montagna non ci ha deluso.

Panorama montano Salita impegnativa

L'Imprevisto: Il Sentiero Alpino

Ed ecco che, proprio quando pensavamo di aver previsto tutto, la montagna ci ha ricordato che è lei a dettare le regole. Il nostro itinerario, pianificato con cura, prevedeva un breve tratto di singletrack di appena 342 metri. "Cosa mai potrà essere?", ci siamo detti. Ah, l'ingenuità dell'entusiasmo!

Sentiero alpino

Quel breve tratto si è rivelato essere un sentiero alpino in piena regola, disseminato di sassi e radici, con una vegetazione che sembrava voler reclamare il suo dominio sul passaggio. Le nostre biciclette, cariche di bagagli, si sono trasformate in compagne ingombranti da spingere a mano per buona parte del percorso.

Lezione appresa: Quando si pianifica un itinerario, non sottovalutate mai un tratto solo perché sembra breve. In montagna, 342 metri possono sembrare un'eternità!

Ma ecco la magia del cicloturismo: anche in mezzo alla fatica, con il sudore che cola e i muscoli che gridano, i nostri volti erano illuminati da sorrisi. Perché? Perché ogni sfida superata è una storia da raccontare, ogni imprevisto un'avventura da vivere.

Ciclisti sorridenti nonostante la fatica

E così, tra una spinta e l'altra, tra una risata e un "ma chi ce l'ha fatto fare?", abbiamo superato anche questo ostacolo. Il premio? Un panorama che ci ha tolto il fiato (quel poco che ci era rimasto dopo la salita!).

L'Arrivo sull'Altopiano: Un Mondo Nuovo

Superato il tratto impegnativo del sentiero alpino, ci siamo ritrovati immersi nella magia dell'Altopiano di Asiago. Il paesaggio, come per incanto, si è trasformato: le salite ripide hanno lasciato il posto a dolci ondulazioni, creando un'atmosfera quasi surreale.

Paesaggio dell'Altopiano di Asiago Mucca beve

Qui, il cicloturismo assume una dimensione quasi onirica. I sali e scendi dell'altopiano ci hanno regalato panorami in continua evoluzione, mentre la fauna locale ci ha accolto come ospiti d'onore nel suo regno. Mucche al pascolo ci osservavano con curiosità, quasi volessero chiederci cosa ci facesse una coppia di ciclisti carichi di bagagli in mezzo ai loro prati.

Mucche al pascolo sull'Altopiano

L'Arrivo al Campeggio: Un Cielo Minaccioso

Mentre pedalavamo verso il nostro campeggio, non potevamo fare a meno di notare il cielo che si faceva sempre più cupo. Le nuvole, che prima ci sembravano innocue compagne di viaggio, ora emanavano un'aura di malignità che non prometteva nulla di buono.

Cielo minaccioso sopra Asiago

Arrivati al campeggio, ci siamo affrettati a montare la tenda e a collegare le nostre preziose e-bike alla colonnina elettrica. Ma il destino, o forse Madre Natura, aveva altri piani per noi.

Incontri Ciclistici e Diluvi Improvvisi

Mentre ci preparavamo per la notte, abbiamo avuto il piacere di incontrare due simpaticissimi signori, ciclisti come noi, ma di una categoria decisamente superiore: 14.000 km all'anno! I loro racconti ci hanno talmente affascinato da farci dimenticare per un momento il cielo minaccioso sopra di noi.

Ed è stato proprio in quel momento che il cielo ha deciso di aprirsi. Non una semplice pioggia, ma un vero e proprio diluvio si è abbattuto su di noi, come se quella nuvola maligna avesse deciso di scaricare tutta la sua frustrazione in un colpo solo.

Pioggia torrenziale sul campeggio

Consiglio del cicloturista previdente: In situazioni di pioggia intensa, ricordatevi sempre di staccare le batterie delle e-bike e metterle al riparo in tenda. La sicurezza della parte elettrica è fondamentale!

Batterie al riparo in tenda

Lezioni Imparate e Aperitivi Improvvisati

Questa esperienza ci ha insegnato due lezioni fondamentali:

  1. L'importanza di una tenda di qualità. La nostra ha resistito egregiamente all'assalto dell'acqua, mantenendoci asciutti e al sicuro.
  2. In situazioni di attesa forzata, un buon aperitivo può trasformare un inconveniente in un momento piacevole.
Aperitivo in tenda

Il Giorno del Ritorno: Una Sorpresa Inaspettata

La mattina seguente ci siamo svegliati con il suono della pioggia che batteva ancora sulla tenda. L'app di previsioni meteo, che per anni ci aveva guidato fedelmente, questa volta ci aveva tradito, promettendoci due giorni di SOLE.

Dopo una colazione riflessiva e un breve consulto, abbiamo deciso di affrontare l'ignoto. Lasciando i bagagli al campeggio, siamo partiti solo con le nostre fedeli biciclette, pronti a sfidare gli elementi.

Partenza sotto la pioggia

La Discesa: Un'Esperienza Surreale

Quello che seguì fu un viaggio ai limiti del surreale. La discesa, dolce e sinuosa, su strade perfettamente asfaltate, si è rivelata un'esperienza indimenticabile. L'umidità nell'aria amplificava ogni odore, ogni sensazione, trasformando il paesaggio in un quadro impressionista in movimento.

La pioggia, che temevamo potesse rovinare il nostro ritorno, si è rivelata invece la protagonista di uno spettacolo naturale unico. Nebbie leggere danzavano tra gli alberi, creando giochi di luce e ombre che sembravano usciti da un regno fatato.

Paesaggio nebbioso durante il ritorno

Riflessione del cicloturista: A volte, le condizioni che sembrano le meno favorevoli possono regalarci le esperienze più memorabili. La chiave è nell'atteggiamento con cui affrontiamo l'imprevisto.

Il Ritorno e le Riflessioni Finali

Tornati al campeggio per recuperare i nostri bagagli, abbiamo caricato il tutto in auto con un misto di soddisfazione e malinconia. Questo viaggio, con tutti i suoi alti e bassi, ci ha ricordato perché amiamo così tanto il cicloturismo:

  • La capacità di trasformare gli imprevisti in avventure
  • Il contatto intimo con la natura e il paesaggio
  • La sensazione di libertà che solo due ruote possono dare
  • L'opportunità di scoprire luoghi nascosti e vedute mozzafiato
panorama dall'auto

Un Consiglio Gastronomico: Il Formaggio di Asiago

Prima di concludere il nostro racconto, non possiamo non menzionare una delle gioie culinarie di questa regione: il formaggio di Asiago. Se visitate l'Altopiano, assaggiare questo formaggio non è solo un consiglio, è quasi un obbligo!

Consiglio del ciclogourmet: Non lasciate Asiago senza aver assaggiato il suo formaggio DOP. Che sia il fresco e delicato Asiago Pressato o il più stagionato e saporito Asiago d'Allevo, questo formaggio è un vero e proprio viaggio nei sapori dell'Altopiano. Accompagnatelo con un buon vino locale per un'esperienza gastronomica indimenticabile!

Il formaggio di Asiago non è solo un prodotto, ma un pezzo di storia e cultura di queste montagne. Ogni morso racchiude in sé i profumi dei pascoli d'alta quota e la maestria dei casari locali. È il compagno perfetto per recuperare le energie dopo una lunga pedalata!

Questo viaggio ci ha regalato non solo panorami mozzafiato e avventure indimenticabili, ma anche sapori autentici che porteremo con noi nei ricordi. Perché il cicloturismo non è solo pedalare: è un'esperienza completa che coinvolge tutti i sensi.

E voi, siete pronti per la vostra prossima avventura su due ruote?

venerdì 5 luglio 2024

Le 10 Ciclovie Italiane Imperdibili per un'Avventura in E-Bike | Cicloviaggi: Comfort su Due Ruote

Le 10 Ciclovie Italiane Imperdibili per un'Avventura in E-Bike

Ciclovia italiana panoramica

Benvenuti, appassionati di cicloturismo! Oggi esploreremo le ciclovie più affascinanti d'Italia, perfette per un'avventura indimenticabile con la vostra e-bike. Questi percorsi vi permetteranno di godervi il meglio del Bel Paese senza affaticarvi troppo, grazie al supporto elettrico delle vostre biciclette.

1. VENTO: La Ciclovia dei Record

Immaginate di pedalare da Venezia a Torino lungo 705 km di pura bellezza italiana. La ciclovia VENTO, ancora in fase di completamento, promette di essere un'esperienza unica. Con la vostra e-bike, potrete affrontare questo lungo tragitto con facilità, godendovi i paesaggi che si snodano lungo il Po.

2. Val di Sole: Un Paradiso Alpino

Per gli amanti della montagna, la ciclovia della Val di Sole è un must. I 35 km da Cogolo di Peio a Mostizzolo offrono panorami mozzafiato sulle Dolomiti. La vostra e-bike sarà perfetta per affrontare i leggeri dislivelli senza sforzo.

3. Riviera dei Fiori: Pedalando sul Mare

Dalla Liguria arriva un'esperienza ciclistica unica: 24 km di puro piacere costiero da San Lorenzo al Mare a Ospedaletti. Il percorso pianeggiante è l'ideale per godersi il mare in totale relax con la vostra e-bike.

4. Via Francigena: Un Viaggio nel Tempo

Seguendo le orme degli antichi pellegrini, la ciclovia Francigena vi porta nel cuore della Toscana. Con la vostra e-bike, potrete affrontare le colline toscane senza fatica, fermandovi a piacere nei borghi medievali.

5. Sardegna: L'Isola su Due Ruote

Da Santa Teresa di Gallura a Cagliari, la ciclopista della Sardegna offre un'avventura completa. Grazie alla vostra e-bike, potrete godervi comodamente sia le coste che l'entroterra di questa meravigliosa isola.

6. Garda: Pedalando tra Acqua e Cielo

La ciclabile del Garda è famosa per la sua passerella panoramica sul lago. Con un'e-bike, potrete godervi ogni metro di questo percorso spettacolare senza preoccuparvi della fatica.

7. Acquedotto Pugliese: Storia e Natura

Questa ciclovia vi porta da Caposele a Santa Maria di Leuca, attraversando tre regioni del Sud. L'e-bike è perfetta per affrontare i diversi terreni, permettendovi di immergervi nella cultura e nella natura del Mezzogiorno.

8. Naviglio Grande: Milano e Oltre

Partendo da Milano, questa pista ciclabile pianeggiante è perfetta per una gita rilassante. Con la vostra e-bike, potrete esplorare comodamente le ville storiche e i paesaggi rurali lombardi.

9. Il Percorso dei Borboni: Un Viaggio nel Sud

Da Napoli a Bari, questo itinerario di 300 km vi farà attraversare tre regioni ricche di storia. L'assistenza elettrica della vostra bici sarà preziosa per affrontare i tratti più impegnativi.

10. Parchi di Sicilia: Natura Selvaggia e Cultura

Concludiamo con un'avventura siciliana da Trapani a Catania. Questa ciclovia vi porterà attraverso parchi naturali e siti UNESCO. L'e-bike vi permetterà di godervi appieno la varietà di paesaggi, dal mare ai vulcani.

Conclusione

Queste dieci ciclovie rappresentano il meglio che l'Italia può offrire agli amanti del cicloturismo. Con la vostra e-bike, potrete affrontarle tutte con il giusto mix di avventura e comfort. Ricordate di pianificare bene il vostro viaggio, portare con voi il caricabatterie e godervi ogni momento di queste straordinarie esperienze su due ruote.

Buon viaggio e... pedalate felici!

mercoledì 3 luglio 2024

Un'Avventura Ciclistica tra le Isole Veneziane

Un'Avventura Ciclistica tra le Isole Veneziane

di Marina ed Ermes

Benvenuti, cari lettori e appassionati di cicloturismo! Oggi vi porteremo con noi in un viaggio straordinario attraverso le incantevoli isole veneziane. Un'avventura di tre giorni in sella alle nostre fedeli e-bike, che ci ha permesso di scoprire paesaggi mozzafiato, assaporare la cucina locale e immergerci nella ricca cultura di questa regione unica al mondo.

Giorno 1: Da Padova a Marghera - L'Inizio dell'Avventura

Il nostro viaggio inizia il 26 Aprile 2024, con un cielo terso e l'entusiasmo che pulsa nelle vene. Lasciamo la nostra auto in un comodo parcheggio nella zona di Ponte di Brenta a Padova, pronti a percorrere i 30,7 km che ci separano dal Campeggio Jolly di Marghera.

La ciclovia che ci accoglie è un sogno per ogni cicloturista: pianeggiante, ben segnalata e con un fondo che alterna asfalto liscio a ghiaia compatta. È un percorso che sembra sussurrare "benvenuti" ad ogni pedalata, invitandoci a scoprire le meraviglie che ci attendono.

Lasciandoci alle spalle Ponte di Brenta, ci dirigiamo verso Dolo, seguendo il corso sinuoso del fiume Brenta. Il paesaggio che si dipana davanti ai nostri occhi è un caleidoscopio di bellezze: ville antiche dai giardini rigogliosi si alternano a scorci di natura incontaminata, mentre piccoli centri urbani punteggiano il percorso come perle di una collana.

Curiosità: In alcuni tratti, il paesaggio è talmente suggestivo da farci credere di essere già a Venezia. I canali che si intrecciano e le architetture che si riflettono nell'acqua creano un'illusione perfetta, un assaggio della magia che ci attende.

Superata Oriago, abbandoniamo il Brenta per puntare decisi verso Marghera. È qui che incontriamo la prima vera sfida del nostro viaggio: nel tentativo di raggiungere il campeggio, ci ritroviamo involontariamente su una strada ad alto scorrimento. Un'esperienza che non raccomandiamo e che ci ricorda l'importanza di una pianificazione attenta del percorso.

Giunti al campeggio, con un misto di sollievo e soddisfazione, ci affrettiamo a montare la tenda. Il sole sta già calando, ricordandoci che la nostra partenza tardiva - causa impegni lavorativi di Ermes - ci ha regalato questa luce dorata che ammanta ogni cosa di una bellezza surreale.

Panorama delle isole veneziane

La giornata si conclude con una cena memorabile all'Osteria 0,75 nel centro di Marghera. Qui, i sapori del mare danzano sui nostri palati, preparati con una cura che parla di passione e tradizione. L'ambiente, un delizioso mix di osteria veneta tradizionale e tocchi di modernità, ci avvolge in un'atmosfera accogliente, il perfetto epilogo per questa prima giornata di viaggio.

Paesaggio serale delle isole veneziane

Mentre ci addormentiamo nella nostra tenda, con il leggero mormorio della laguna in lontananza, non possiamo fare a meno di sorridere pensando alle avventure che ci attendono nei prossimi giorni. Il nostro viaggio è appena iniziato, e già sentiamo che sarà un'esperienza indimenticabile.

Un'Avventura Ciclistica tra le Isole Veneziane

Giorno 2: Esplorando le Isole della Laguna - Un Viaggio nel Tempo e nello Spazio

Il secondo giorno si apre con l'eccitazione palpabile di nuove avventure all'orizzonte. Ci svegliamo all'alba, impazienti di immergerci nel cuore pulsante della laguna veneziana. La nostra meta? Un viaggio di 49,3 km attraverso alcune delle isole più affascinanti della regione.

Con il caffè che ancora ci scalda lo stomaco e una barretta energetica in tasca, smontiamo la tenda con l'efficienza di chi sa che ogni minuto è prezioso. Il nostro obiettivo è ambizioso: navigare tra le isole utilizzando i mezzi pubblici, una prima assoluta per noi che siamo abituati alla libertà delle nostre biciclette.

Consiglio del viaggiatore: Quando si pianifica un itinerario che include trasporti pubblici, è sempre meglio prevedere tempi extra. La flessibilità è la chiave per godersi l'avventura senza stress!

Lasciamo il campeggio alle nostre spalle e pedaliamo verso Venezia. Dopo circa 6,5 km, incontriamo la prima sfida della giornata: una scalinata. Per noi cicloturisti carichi di bagagli, le scale sono sempre un ostacolo temibile. Con determinazione (e qualche imprecazione sussurrata da Ermes), solleviamo le nostre bici da 40 kg ciascuna e superiamo l'ostacolo. Marina, con il suo spirito sempre positivo, trasforma questa fatica in un allenamento imprevisto.

Ponte della Libertà

Superato questo piccolo intoppo, ci troviamo di fronte a una delle esperienze più emozionanti del nostro viaggio: l'attraversamento del Ponte della Libertà in bicicletta. Questa lunga striscia di asfalto che collega la terraferma a Venezia assume un significato completamente diverso quando la si percorre pedalando. Il vento della laguna ci accarezza il viso, mentre lo skyline di Venezia si staglia all'orizzonte, promettendoci meraviglie.

Panorama dal Ponte della Libertà

Giunti al Tronchetto, ci immergiamo nell'atmosfera frenetica del porto turistico. L'attesa per il ferry boat si trasforma in un'opportunità per socializzare con altri viaggiatori e locali. Sono questi momenti di condivisione che arricchiscono il viaggio, trasformandolo in un'esperienza umana oltre che turistica.

Ferry boat verso le isole Scorcio delle isole veneziane Paesaggio delle isole veneziane Veduta delle isole veneziane Panoramica delle isole veneziane

Il viaggio in ferry boat si rivela un'esperienza indimenticabile. I veneziani a bordo, orgogliosi della loro città, si trasformano in guide turistiche improvvisate, condividendo aneddoti su chiese, palazzi e quartieri che scivolano lentamente davanti ai nostri occhi. La laguna si apre davanti a noi come un libro di storia vivente, ogni onda un capitolo da scoprire.

Panorama della laguna veneziana Vista panoramica delle isole veneziane

Sbarchiamo al Lido di Venezia con un misto di stupore e disorientamento. L'isola, con le sue strade asfaltate e le auto in circolazione, sembra un mondo a parte rispetto all'immagine classica di Venezia. È un promemoria della diversità che caratterizza questo arcipelago, dove ogni isola ha la sua personalità unica.

Mentre pedaliamo verso Malamocco, il cielo inizia a rabbuiarsi. Le prime gocce di pioggia ci colgono di sorpresa, ma non ci scoraggiamo. Seguendo il nostro motto "quando piove, si mangia", ci rifugiamo in un'osteria nel cuore di Malamocco.

Scoperta culinaria: L'Osteria Al Ponte de Borgo a Malamocco si rivela un vero gioiello gastronomico. Qui assaggiamo piatti che ci sorprendono per la loro autenticità e il sapore intenso, veri ambasciatori della cucina locale.

Osteria Al Ponte de Borgo a Malamocco

Con lo stomaco pieno e il cuore leggero, riprendiamo il nostro viaggio sotto un cielo che si sta finalmente rischiarando. La nostra prossima tappa è Alberoni, dove ci imbarchiamo per Pellestrina. Qui, il paesaggio cambia drasticamente: case colorate si affacciano su una laguna placida, mentre pescatori riparano le reti sulle rive. È come fare un salto indietro nel tempo, in un'epoca in cui il ritmo della vita era scandito dalle maree.

Panorama di Pellestrina Vista delle isole veneziane Paesaggio delle isole veneziane Veduta delle isole veneziane

Il nostro viaggio si conclude a Chioggia, la "Piccola Venezia", dove l'atmosfera vivace e i canali pittoreschi ci accolgono come in un abbraccio. Stanchi ma felici, ci dirigiamo verso il Campeggio Adriatico a Sottomarina, la nostra casa per la notte.

Tramonto a Chioggia Sarde in saor

La giornata si chiude con una cena in un ristorante sul lungomare, dove i sapori del mare si fondono con la stanchezza piacevole di una giornata ricca di emozioni. Mentre ci addormentiamo, i ricordi delle isole esplorate danzano nei nostri sogni, promettendo nuove avventure per il giorno a venire.

Un'Avventura Ciclistica tra le Isole Veneziane

Giorno 3: Il Ritorno - Nostalgia e Riflessioni

Il nostro terzo e ultimo giorno si apre con un misto di emozioni: l'eccitazione per l'ultima pedalata e la nostalgia per un'avventura che volge al termine. Con 49,8 km davanti a noi e un tempo stimato di 4 ore e 3 minuti, ci prepariamo per il viaggio di ritorno, determinati a goderci ogni istante.

Panorama mattutino delle nostre valigie

La mattinata è splendida, il sole accarezza le acque della laguna creando riflessi dorati. Decidiamo di prenderci il nostro tempo, assaporando ogni pedalata e ogni scorcio. La velocità media di 12,3 km/h non rende giustizia ai numerosi momenti in cui ci fermiamo semplicemente per ammirare il paesaggio o scattare una foto.

Marina

Mentre pedaliamo, riflettiamo su tutti i momenti meravigliosi vissuti in questi tre giorni. Le isole veneziane ci hanno regalato un'esperienza unica, un viaggio nel tempo e nello spazio che ha superato ogni nostra aspettativa.

Consiglio del viaggiatore: Non abbiate fretta nell'ultimo giorno di un viaggio. Sono questi momenti di riflessione e gli ultimi sguardi a un luogo amato che rimarranno più vividi nella vostra memoria.

Ermes

Raggiungiamo infine la nostra destinazione, dove la nostra auto ci attende pazientemente. Mentre carichiamo le biciclette, un senso di malinconia ci avvolge. Non è solo la fine di un viaggio, ma la chiusura di un capitolo ricco di scoperte, sfide superate e ricordi indelebili.

Questo viaggio nelle isole veneziane ci ha insegnato molto: sull'importanza di prendersi il tempo per esplorare, sulla bellezza nascosta in ogni angolo e sulla gioia di condividere queste esperienze. Ci ha anche ricordato quanto sia prezioso il nostro pianeta e quanto sia importante preservare questi luoghi unici.

Mentre ci allontaniamo, guardando nello specchietto retrovisore,quasi ci fossero ancora le isole dietro di noi, sappiamo che torneremo. Le isole veneziane hanno catturato un pezzo dei nostri cuori, e noi abbiamo lasciato un pezzo di noi tra le loro acque scintillanti e le loro strade acciottolate.

Questo viaggio ci ha anche riaffermato la nostra passione per il cicloturismo e per la condivisione delle nostre avventure. È con rinnovato entusiasmo che torniamo a casa, pronti a pianificare la prossima avventura e a continuare a raccontare le nostre storie attraverso il nostro blog.

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